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C’è bisogno di una grande rivoluzione che può nascere dall’alleanza tra giovani e anziani.

di Mario De Maio

Vorrei indirizzare questa lettera ai giovani, ma credo che difficilmente questo quaderno arriverà nelle loro mani. Allora mi rivolgo a voi, giovani di tutte le età, e a quei giovani a cui sono sicuro passerete questo quaderno. Gli studiosi di sociologia ci dicono che è alto il numero di voi giovani interessati alla spiritualità, mentre è bassa la percentuale di quelli che hanno fiducia nelle chiese. Cari amici, in mezzo al caos, in cui girano il mondo e la società, dove trovare parole che diano un senso convincente alla vita che vi preparate ad affrontare? Ancora oggi l’unico uomo che ha detto parole eccezionali, rivoluzionarie e sempre valide, è il falegname di Nazaret. La forza della vita, che Lui è venuto a portare duemila anni fa, arriva a noi ancora in una forma potente. Il messaggio di alcune parabole – quella del buon pastore, quella del Samaritano e tante altre – ha cambiato il pensiero degli uomini. Gesù è un bene prezioso che va liberato da tutte le incrostazioni che le varie chiese gli hanno messo addosso e va riscoperto ogni giorno in tutta la sua affascinante bellezza e integrità. È Lui l’unico vero amico, che non ci abbandonerà nei momenti difficili, perché avrà sempre per noi la parola giusta per non soccombere di fronte alla negatività della vita e per ridarci l’entusiasmo del vivere. Da dove cominciare, cosa fare? Prima cosa, non spegnere la passione per la vita per paura di vivere. Le strade sono tante e ognuno deve costruire il proprio percorso. Si può partire dalla lettura di alcune pagine dei vangeli, o dalla visione di un film su Gesù, per passare poi a un colloquio con un biblista qualificato o anche a un viaggio in Terra Santa, per ritrovare l’atmosfera e l’ambiente in cui Lui è vissuto. Un’altra strada, quella più efficace, è quella di incontrare delle figure che hanno creduto al messaggio di Gesù e si sono impegnate nel realizzarlo. A parte papa Francesco, credo che ognuno di noi ne conosca almeno due o tre. Sono la prova lampante che il suo messaggio può essere vissuto nella quotidianità.