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Gratuità

Il mio tempo, la mia giornata, la mia vita, il mio futuro. Siamo convinti che ci appartengano e che ne possiamo disporre, pianificare, progettare. Ma sbagliamo prospettiva. Il tempo, le giornate, la vita, il futuro ci ospitano, ci accolgono, ci offrono spazi e opportunità. Ma non sono nostri. Senza di “loro” noi non saremmo, senza di noi loro – il tempo, le giornate, la vita, il futuro – proseguirebbero indisturbate. Ci hanno preceduti da millenni e continueranno per altri millenni, magari in forme nuove e diverse per noi inimmaginabili.
Se imparassimo a pensare il tempo, le giornate, la vita, il futuro come doni che ci sono offerti gratuitamente e liberamente – per una durata indeterminata, che non conosciamo e che non possiamo controllare se non in minima misura – capiremmo che il giusto rapporto con queste dimensioni è la stessa gratuità.
Certamente tutti siamo preoccupati di non sprecare il tempo, di non buttar via le giornate, di trovare un senso al vivere, di costruire un futuro soddisfacente. Ma il vero problema, il punto di partenza è comprendere intimamente che il sole sorge sui giusti e sugli ingiusti, che il nostro affanno nulla potrà quando verrà il nostro momento. Eppure, nel frattempo, nel tempo che ci ospita e che ci accoglie ad ogni risveglio, tutto – ma proprio tutto – ci è donato. E dopo essere rinvenuti dalla sbornia della meraviglia, possiamo trovare il tempo per abitarlo con giustizia, sobrietà, generosità, amicizia e ogni altra forma che sentiremo vagamente intonata.