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2ª settimana di avvento 2020

UN ANNO SABBATICO PER RIPROGETTARE IL FUTURO 2020-2021

UN’ORA CON L’AMICO GESÙ

LEGGERE INSIEME IL VANGELO DI GIOVANNI


Giovanni il Battista – Cattedrale di Pescia (PT)

2ª SETTIMANA DI

AVVENTO
2020

L’AMICO E LO SPOSO:

LA MIA GIOIA
È COMPIUTA
EGLI DEVE CRESCERE
E IO DIMINUIRE


Lettura del Capitolo 3,22-36 e 4,1-3

Spunti di riflessione:

Mentre il vangelo della seconda domenica di questo tempo di Avvento ci presenta la figura di Giovanni il Battista nel Vangelo di Marco, eccoci anche noi ad incontrarlo nuovamente nella nostra lettura del vangelo di Giovanni.

Quale sarà stata la relazione tra Gesù e Giovanni, cosa potrà emergere dai testi dei Vangeli, che ci potrà aiutare a dilatare, ad approfondirne la conoscenza?

Siamo abituati a pensare Giovanni il Battista come un uomo rude, che conduceva una vita austera, vestito di peli di cammello, che si nutre di cavallette e miele selvatico, Voce di uno che grida nel deserto:  Razza di vipere!
Colui che battezza per una conversione dei peccati.

Matteo e Marco sostengono entrambi che Gesù inizia il suo ministero pubblico dopo l’arresto di Giovanni da parte di Erode.  E come a significare una continuità tra i due ministeri, pongono sulla bocca di Gesù  le stesse parole di invito alla conversione  di Giovanni.
Il tempo è compito e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al vangelo.
( Mt. 3 e 4,12-17; Mc. 1,1-14)

Anche il vangelo di Giovanni sembra indicarci questa continuità: Lui deve crescere e io diminuire. (Gv. 3,30)
Luca, coi racconti dell’infanzia, allarga la conoscenza e ci ricorda che  Gesù e Giovanni erano parenti, nati a pochi mesi di distanza.
(Lc. 1,39 -79 e 3,1-22)
Gesù e Giovanni si saranno visti e frequentati da bambini, e da adolescenti? Avranno condiviso i loro cammini di fede da giovani adulti?
Maria era talmente legata ad Elisabetta , la mamma di Giovanni, da correre da lei, per condividere la notizia della  sua gravidanza. Impossibile pensare che la loro relazione non sia continuata.

Il Vangelo di Giovanni ci presenta il Battista con delle sfumature particolari che sembrano contrastare con quelle più note ricordate poco fa: egli è presentato come l’amico dello sposo.
Ma siamo sicuri che questa immagine non sia già presente in filigrana nei vangeli sinottici?
L’invito è a mettere in parallelo e a lasciare che si illuminino a vicenda dei versetti:
Lc. 1,44: nel dialogo tra Maria ed Elisabetta
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi,
il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E Gv. 3,29:
Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. 

Giovanni è l’amico dello sposo: voce che esulta e gode della presenza dell’amico.
Giovanni è presentato come l’amico di fiducia, colui  che,  nel rito ebraico aveva un ruolo speciale nella preparazione della celebrazione della festa di matrimonio. Egli ne era il regista, una funzione particolare, delicata, che richiedeva la conoscenza dello sposo: un posto riservato ad un’amicizia intima.
Ed è con questa tenera e calda immagine che incontriamo oggi Giovanni il Battista.

L’immagine di Gesù come lo sposo è ripreso dai testi dell’Antico testamento dove in tanti profeti l’amore di Dio per il popolo ebraico e paragonato all’Amore tra gli sposi.
Forse solo una contingenza l’aver letto da poco, nel capitolo 2  del vangelo di Giovanni, l’episodio delle nozze di Cana e presto ci  ritroveremo di nuovo in quella cittadina alla fine del capitolo quarto?

Per  approfondire:

SABINO CHIALÀ

ANGELO CASATI

Papa Francesco

Invito alla preghiera:
Benedetto il Signore Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi sulla via della pace».   
(Lc. 1,68-79)

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