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Papa Francesco: una coscienza universale

di Christian Krieger in “L’oeil de Réforme” del 24 aprile 2025 (traduzione: www.finesettimana.org)

La morte di Papa Francesco, avvenuta lunedì, ha suscitato una reazione eccezionale da parte del Presidente della Federazione protestante francese, che ci ha proposto di pubblicare su L’oeil de Réforme, in un formato eccezionale data la gravità del momento.

La morte di Papa Francesco ha suscitato una profonda emozione, ampiamente condivisa ben oltre i confini del cattolicesimo. Con le sue parole, il suo portamento e la sua capacità di ascolto, ha suscitato un profondo rispetto, anche tra i non credenti. Fin dalle prime parole di cordoglio, ci sono state analisi contrastanti nel situarlo: aveva una sensibilità di sinistra o era un conservatore? È stato un riformatore che ha risposto alle aspettative di riforma della Curia? Della Chiesa? Va detto che queste categorie sono insufficienti per cogliere l’originalità del suo ministero.
Due tratti fondamentali della sua personalità offrono una chiave di lettura del suo operato. In primo luogo, la sua acuta consapevolezza dell’unità di ciò che vive. Papa Francesco ha vissuto il suo ministero come una responsabilità universale, che comprendeva l’intera umanità e la creazione. Seguendo le orme di Francesco d’Assisi, ci ha ricordato che ogni essere umano e ogni elemento del creato ha un valore inestimabile. Questa consapevolezza era accompagnata da una empatia rara: ogni volto che incontrava illuminava il suo. Ogni dramma umano lo colpiva nel profondo.
Queste due dimensioni – la consapevolezza dell’unità e l’empatia – caratterizzano i suoi principali impegni: l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, la solidarietà con i poveri e i migranti, la difesa di un’ecologia integrale perché “tutto è collegato”, la lotta contro l’antisemitismo e tutte le forme di discriminazione, la vicinanza concreta ai cristiani di Gaza, l’incessante appello alla pace. Fanno anche luce sulla sua vigorosa critica ai sistemi economici che mostrano scarsa attenzione per gli esseri umani e per la creazione, alla retorica populista che nega il bene comune di tutti gli esseri viventi, alla guerra e alla sua logica di morte.
Queste stesse spinte interiori hanno guidato la sua riforma della Chiesa cattolica e della Curia romana. Con determinazione, ma senza brusche rotture, ha avviato la Chiesa su un cammino di ascolto e trasformazione. La portata del processo sinodale – che coinvolge i fedeli di tutto il mondo – segna un cambiamento irreversibile nel modo di discernere insieme. Coinvolgendo le altre Chiese cristiane, ha posto le basi per un cammino comune, promessa di un rinnovato futuro ecumenico. Le sue riforme non sono da considerare un punto d’arrivo, ma piuttosto l’inizio di un viaggio e di una promessa.
Papa Francesco è stato un pastore cattolico con una coscienza universale. La coscienza è sempre libera nella propria espressione. È scomoda, perché ci ricorda ciò che è giusto, mette in discussione le certezze consolidate e sfida la logica della tragedia.
La Fédération protestante de France rende grazie a un uomo di fede le cui parole libere e audaci hanno risuonato ben oltre i confini della Chiesa. Portatore di speranza, verità e pace, ha saputo risvegliare le coscienze. La sua eredità continua a ispirare tutti coloro che lavorano per la pace, la dignità di ogni vita e la fraternità umana.

Christian Krieger, Presidente della Federazione protestante di Francia