Vai all'archivio : •

Trevi 2017

di Luigi Ciotti

Non mi era mai capitato che un Papa chiedesse a me di vedere i miei impegni per concordarli con i suoi, e fissare un appuntamento. E questo è stato un atto di attenzione per me, che non sono nessuno, che mi ha profondamente colpito. La prima volta ho incontrato papa Francesco a Santa Marta, nell’assoluta semplicità e lui a un certo punto mi puntò e mi chiese: «Chi ti ha ordinato sacerdote?». Lo sapeva. «Michele Pellegrino». Fece un grande sorriso, e mi raccontò che quando i suoi nonni a Torino si trovarono in grave difficoltà, ad aiutarli fu un giovane prete di nome Michele Pellegrino. In quel momento ho sentito il privilegio, nel mio piccolo, di avere davanti a me un Pontefice che, nella sua semplicità, nella sua profondità, nella sua forza, mi parlava di colui che per me è stato come un padre, il cardinale Michele Pellegrino. Allora ho trovato il coraggio per chiedergli: «Te la senti di incontrare un migliaio di familiari delle vittime innocenti della mafia, che rappresentano un mondo più vasto perché ognuno rappresenta una famiglia, e le famiglie a volte sono molto numerose?». Non mi ha fatto neppure finire e ha detto: «Vengo». Ho voluto specificare: «Guarda che non tutti sono cattolici, molti sono arrabbiati con Dio, una rabbia che viene
dal dolore, dalla fatica, dalla sofferenza, da ferite profonde». Lui ha fatto cenno con la testa per dire: sì capisco. E poi abbiamo combinato questo incontro, e lì ho trovato la sua grande umiltà. Mi disse: «Sai, io non conosco il tema della mafia, delle mafie. Arrivo da un paese lontano, ho letto delle cose, ma per piacere mi mandi degli appunti?». Se mia madre fosse viva non ci crederebbe che il Papa mi ha chiesto degli appunti! Ma qui, lui dimostra grande umiltà e grande intelligenza e mi ha ricordato proprio Michele Pellegrino, il quale interpellava la gente, la ascoltava, la stimolava per ricevere dei contenuti. Questo è stato il primo incontro, poi ne sono succeduti altri, sempre
con la stessa semplicità e con la stessa forza. Ad un certo punto mi è stato proposto di tenere un corso di esercizi per la Gendameria vaticana.

CONTINUA a leggere l’articolo all’interno del nostro quaderno