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Camminando s’apre cammino

CAMMINANDO
S’APRE CAMMINO

Cittadella editrice, 3° ed. 2006

«Quando ho letto il libro la prima volta, l’ho scorso di un fiato, come quando senti di riconoscere l’eco di parole familiari e di musiche amiche, che pure dentro ti suonano nuove, perché ancora non sai modularle da solo.
Ora l’ho riletto snellito; alcune pagine sono state sfoltite da… riflessioni legate alle condizioni politiche della fase storica dell’America Latina. Allora era un momento triste ma pieno di speranze. Adesso mi sembra che le speranze siano molto affievolite e la tristezza è quella delle occasioni perdute. Anche la generazione attuale è diversa e il mondo è molto cambiato. Ma l’incapacità dei rapporti, l’abitudine alle relazioni di superficie, la ricerca del proprio interesse e la strumentalizzazione degli altri restano i grandi mali delle nostre società.
L’oggettivazione della donna, la sterilità dei rapporti e la massificazione delle comunicazioni nel mondo non sono diminuite, anzi per molti aspetti sono amplificate.
Per le nuove generazioni il libro ha acquistato, perciò, inediti significati, come quando un sogno, ripensato in circostanze diverse, svela nuovi, reconditi messaggi.
E’ quindi un richiamo ad esperienze originali che possono alimentare ancora la speranza» (dalla premessa di Carlo Molari).