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Cari amici,

La creatività è stata definita come «la capacità di porre in esistenza qualche cosa di nuovo». Che relazione essa può avere con la spiritualità? Spesso usiamo il termine spiritualità pensando che sia una esclusiva propria dei monaci e dei religiosi. In realtà il termine spirituale può essere accostato alla parola Spirito, cioè alla forza creatrice di Dio, che Gesù ha promesso ad ogni uomo. Questa forza è presente in ognuno di noi sin dalla nostra nascita. La consapevolezza e la fede hanno il compito di liberarla e renderla operante in tutte le nostre azioni, rendendo viva e attiva la forza dello Spirito Santo. La creatività, che è alla base della struttura di ogni uomo, diventa per il credente un punto di contatto profondo con Dio. Normalmente pensiamo di essere vicini a Lui attraverso le preghiere, ma c’è una realtà più grande che ci fa partecipi di ciò che anima il mondo e l’universo. Come tutte le ricchezze di vita, anche la creatività talvolta è nascosta, impedita, bloccata dalle numerose paure che albergano nel nostro animo. La situazione caotica in cui si muove il mondo moderno, le ombre di morte che ogni tanto ci colpiscono, i gesti di onnipotenza e le minacce di distruzione atomica che il dittatore di turno ostenta contro i suoi avversari, hanno bisogno di un miracolo per essere redente. Un grande miracolo che inizia in piccolo, nel cuore di ogni uomo. Solo chi pone come scopo della propria vita quello di rendere felici i propri fratelli, partecipa alla meravigliosa rivoluzione, basata sull’Amore. Ogni gesto che compiamo nella giornata può uscire dalla banalità e assumere un significato grande ed entusiasmante, che si collega alla proposta di Gesù. Il suo sogno era quello di fare dell’umanità un mondo di amici. Chi riesce a fare suo questo progetto supera la preoccupazione di trovare un senso alla propria pochezza. Ogni gesto diventa un dono, ogni difficoltà viene attraversata e superata dalla certezza di sconfiggere le logiche di morte attraverso scelte di vita. I due termini creatività e spiritualità, tema di questo quaderno, si coniugano insieme con grande efficacia. Tutto questo ha un grande valore non solo individuale, ma soprattutto quando i seguaci di Gesù si mettono insieme e formano comunità, desiderose di dare un volto nuovo alla storia e all’ambiente. Solo allora avremo il miracolo di una nuova Pentecoste. Nella babele dei linguaggi, che con il loro rumore ci stordiscono, potrà nascere un canto nuovo, il canto della bellezza e dell’armonia che salverà il mondo.