Vai all'archivio : •

Domenica 1 agosto 2021

Omelia

Nel vangelo di oggi abbiamo sentito ripetere più volte questo termine: il pane.
Quale è il messaggio che Gesù ci vuole dare?
Cercherò di trasmettere due pensieri. In questo momento, nel mondo, tanta gente, tanti bambini, muoiono di fame perché non hanno da mangiare, non hanno l’essenziale. Cosa possiamo fare noi che siamo nati in una parte del mondo dove l’essenziale non manca?
La risposta ci viene da Gesù stesso. Se noi, nel nostro piccolo, riusciamo a trasformare il mondo in un mondo di amici, non ci sarà più nessuno che avrà fame. Tra amici, tutti si danno una mano per sopravvivere. Era questo il messaggio che Gesù voleva dare quando ha moltiplicato il pane e il pesce.
Quelli che lo ascoltavano hanno travisato il suo messaggio. Non avevano capito che Gesù non era lì per sfamare la fame ma era lì per cambiare le cause che portano alla fame.
Questo bambinetto aveva cinque pani e due pesci. Era la sua colazione. Gesù si accorge, chiama, prende il pane e lo moltiplica.
Una piccola cosa si è trasformata in un bene per tutti.
Il secondo messaggio è molto bello. Noi siamo piccola cosa, anche se a volte, nel nostro cervello, pensiamo di essere grandi.
Di fronte alla fame del mondo ci sentiamo quasi impotenti.
Nella nostra riflessione teniamo presente che noi siamo piccola cosa ma, se entriamo nella logica del Signore e seguiamo i suoi insegnamenti, possiamo innescare processi che possono diventare il bene per i nostri fratelli vicini e lontani. Un esempio grande di persone che hanno trasformato il mondo è Gandhi.
Ecco due cose: il pane che ogni giorno mangiamo è un segno del pane del cielo. Il messaggio che Dio ha mandato sulla terra tramite Gesù è cambiare il mondo.
E’ difficile ma, se siamo come il bambino che mette a disposizione degli altri il poco che ha, possiamo avviare un processo di cambiamento per il mondo. Possono avvenire dei miracoli.
Cerchiamo, come i discepoli, di ascoltare Gesù, mettiamoci in fondo e cerchiamo di cogliere quale è il messaggio che oggi ci viene dato da portare a casa per la prossima settimana.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,24-35)

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Parola del Signore