Vai all'archivio : •

Vivere

RISORGERE

una nuova modalità di esistenza

di don Carlo Molari

Noi non sappiamo in che cosa consista la resurrezione e non lo sapremo finché non giungeremo anche noi alla nuova dimensione di vita, quella simboleggiata dalla resurrezione. Perché la resurrezione è un simbolo: Gesù non ha assunto nuovamente le molecole del suo corpo; la resurrezione è l’indicazione di una nuova modalità di esistenza, di una nuova dimensione di vita. Le dimensioni della vita sono molte, noi conosciamo soltanto alcune piccole espressioni legate alla nostra attuale esperienza, quindi limitate dalla nostra sensibilità e dalla nostra ragione, non possiamo andare oltre. La resurrezione è il simbolo di una forma definitiva di vita – o di più forme, perché non sappiamo se sia l’unica o se ce ne siano diverse che precedono una forma definitiva di esistenza, cioè se sarà un processo. Non sappiamo esattamente, perché la vita è molto più complessa del piccolo modello che noi ne abbiamo fatto o ne stiamo facendo lungo il tempo della nostra storia. Ma per Gesù la resurrezione rappresenta qualcosa di più dell’ingresso nella forma definitiva di vita, rappresenta la verifica della verità della sua proposta di salvezza. Questo Gesù attendeva, a fronte della resistenza degli apostoli ad accettare la sua proposta. Era una resistenza profonda, che non riguardava solo gli apostoli. La qualità nuova di esistenza che Gesù proponeva era irrazionale rispetto ai modelli della cultura corrente e alle acquisizioni spirituali dei millenni precedenti. Gesù ha rappresentato un salto qualitativo nell’esistenza umana, un modo di vivere prima improponibile. Solo Gesù lo viveva, nessuno lo accoglieva. Anzi, tutti lo consideravano un modo assurdo, inefficace e quindi impraticabile. Quando Gesù diceva che di fronte all’odio era necessario amare di più, che di fronte all’egoismo era necessario esprimere forme di gratuità prima mai espresse, che di fronte al peccato era necessario usare misericordia o di fronte alla violenza assumere atteggiamenti di mansuetudine, dove si fondava? Non poteva dire: «È stato scritto», anzi doveva affermare: «Hanno detto, ma io vi dico». Dunque, in base a che cosa potevano accettare la sua proposta? chi la poteva accogliere? …

CONTINUA a leggere l’articolo all’interno del nostro quaderno