Metropolis Extra/122 – La Repubblica del 26.10.2022
“La destra fascista o post fascista – non sono sicura di chiamarla così – non può intestarsi un’esperienza culturale e umana, religiosa e spirituale, che ha dato così tanto a tutti noi. Non la lascio a una parte politica che la strumentalizza per tirare confini tra buoni e emarginati, errori della creazione”. La scrittrice cattolica Michela Murgia spiega così una parte delle ragioni che l’hanno portata a scrivere “God save the queer, catechismo femminista” (Einaudi), in uscita il primo novembre.
Un saggio nato in realtà dalla domanda: come fai a tenere insieme la tua fede cattolica e il tuo femminismo? E che sonda la “queerness” di Dio, la “pratica della soglia” che secondo Murgia vive ogni credente tutti i giorni. L’incontro con Giulia Santerini è anche l’occasione per raccontare la sua malattia e confermarsi, anche su questo campo, una grande combattente.