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La fratellanza universale è il sogno di Gesù, che papa Francesco ci ricorda con le parole e i gesti

La fraternità è possibile? I miti della storia sacra, Caino, e Abele e di quella civile, Romolo e Remo, sembrerebbero dire di no.
Eppure, papa Francesco ci trasmette il sogno di Gesù di un mondo di amici, addirittura di fratelli.
«Preghiamo per tutto il mondo perché ci sia una grande fratellanza». Con queste parole, all’inizio del suo pontificato e con la scelta del nome, Francesco subito indicò il suo programma: la fratellanza universale, da estendere non solo a tutti gli esseri umani, ma anche alla terra e a tutte le creature viventi.
Quali sono i passi che spetta a noi compiere, oggi, per camminare in questo processo avviato da papa Francesco?
Il realismo che attraversa la sua Enciclica annulla ogni rischio di vuoto romanticismo in cui sarebbe facile scivolare quando si parla di fratellanza.
Le sue affermazioni forti indicano la strada, sono un invito deciso a cambiare noi stessi e il mondo.
Un cammino lento da cui non possiamo esimerci. Prendere coscienza che tutti siamo membri della grande unica famiglia umana.
Pensare che chiunque incontri per la strada, colui o colei che parla in televisione, chi mi fa arrabbiare per le sue opinioni e azioni, pensare che
proprio lui, proprio lei, è mio fratello, mia sorella, sarà molto impegnativo.
Dobbiamo educarci all’accoglienza dell’altro in ogni momento e in ogni
forma. Riconoscere, valorizzare e amare tutti.
E poi, come passare dal “mio” al “nostro”? La nostra casa, i nostri beni,
i nostri progetti, il nostro futuro. Il noi non è sterile uguaglianza che uniforma tutti, ma è il riconoscimento delle differenze, di una pluralità di culture che costituiscono la famiglia umana.
Tutto questo è utopia? Sì, è utopia se il Papa sarà lasciato solo, ma se
diventerà un impegno di molti, di tutti, di ciascuno di noi potrà diventare
realtà.
Un mondo di amici o meglio di “fratelli tutti” è il sogno di Gesù, che papa
Francesco ci ricorda con ogni sua parola, ma soprattutto con ogni suo
gesto.
Vi invito a leggere con attenzione l’Enciclica. Sarà il testo che commenteremo e che ci accompagnerà durante questo nostro
anno sabbatico. Ci aiuterà ad attraversare insieme questo periodo di paura, di incertezza, di pandemia.
Attivare processi è il modo migliore per pensare e generare un mondo nuovo, una società dell’armonia.