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Poche volte andiamo al di là del quotidiano per riflettere sul futuro che ci aspetta

Alcuni eventi, come l’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro, ci obbligano a fare i conti con le paure e ci chiedono di guardare lontano.

Normalmente siamo presi dagli impegni quotidiani e, al massimo, qualche volta pensiamo al domani. Poche volte andiamo con il pensiero al di là, al futuro che ci aspetta. Eppure è importante cercare di capire verso dove stiamo andando. È importante per prepararci a vivere realtà nuove, talora anche sorprendenti.

La vicenda dell’arresto, dopo trent’anni di latitanza, del boss Matteo Messina Denaro ci interroga profondamente sul grande potere che ha avuto e che ha la mafia in Sicilia.

Tutto questo ci può fare paura e ci obbliga a guardare lontano. Cosa possiamo fare oggi, perché domani queste organizzazioni scompaiano dal nostro territorio?

Ricordo le parole rivolte da Paolo Borsellino a un giovane studente: «Quando la gioventù le negherà il consenso, per la mafia sarà giunta l’ora della fine». Borsellino, come Giovanni Falcone e tanti altri uomini delle istituzioni, è riuscito a guardare lontano, a pensare a un futuro diverso.

«Vorrei che Giovanni e Paolo sentissero gli applausi della gente. È una vittoria di tutta la società italiana», è stato il commento di Maria Falcone alla notizia dell’arresto di Messina Denaro. Sono tante le piccole comunità che stanno sorgendo oggi. La maggior parte di esse cerca, in modo creativo, di dare risposte alle emergenze sociali presenti sul territorio. Guardiamoci intorno e scopriremo tante belle realtà che hanno bisogno della nostra partecipazione e del nostro aiuto per poter crescere e operare. Mettiamoci in contatto con qualcuna di esse per costruire un mondo migliore, un mondo dove è possibile guardare serenamente lontano.