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Dio, una carezza

di padre Felice Scalia

Forse la storia dell’umanità è un cammino di liberazione delle false immagini di Dio alla ricerca del vero volto di Dio: liberarci di Dio per liberare Dio. È facile che ci liberiamo di alcune immagini, quando portano morte ci accorgiamo che la strada è sbagliata, ma è più difficile accostarci al vero volto di Dio perché Egli è ineffabile, è l’Indicibile, colui che non catturiamo mai e non possiamo mai definire. Eugenio Montale negli anni 40 scrisse quella poesia molto conosciuta: Non chiederci la parola che squadri da ogni parte l’animo nostro informe, non domandare la formula che mondi possa aprirti, codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Nella mia storia personale, molto presto mi sono liberato di alcune immagini di Dio. Sono nato in una famiglia “impoverita”, cristiana ma non bigotta, praticante così come si poteva in una famiglia molto numerosa. La mia piccola storia di allontanamento da Dio ha due punti importanti: il primo è la malattia giovanile di una sorellina, io avevo pregato con tutto me stesso perché il Signore ce la lasciasse e quando mi dissero che era morta e che la colpa era mia che non avevo saputo pregare mi sentii molto offeso e arrabbiato. Il secondo momento fu una sorta di illuminazione strana perché mi si prospettava un Dio che comandava o che autorizzava a mettere alla prova le sue creature facendo fare loro cose addirittura insensate contrarie alla loro dignità. Non lo potevo sopportare. La fede in quella immagine di Dio cominciò a vacillare. Che cosa mi ha incamminato verso un’altra direzione? Durante il noviziato nella Compagnia di Gesù dovevamo imparare a memoria il vangelo di Giovanni in latino, e nel Prologo si legge: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Cominciai a respirare: in lui c’è la vita, non la morte, la vita è luce e non tenebra. Non si può pensare che Dio sia con la mortificazione: ti insulto, ti mortifico, ti dico che non vali niente per metterti alla prova. Addirittura posso interpretare in modo del tutto falsato le cose che hai…

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